Intramontabile e unico re della sceneggiata napoletana, Merola dà vita a questa pellicola. Ingiustamente accusato dell'omicidio di un camorrista, Francesco si trova in prigione, dove subisce le angherie dei secondini. Da dietro le sbarre canta il suo dolore per la lontananza dalla madre malata e dalla figlia, a cui ha promesso di cantare in chiesa per la Prima Comunione. Perciò evade dal carcere